Le coperture per campi sportivi: una analisi delle tecnologie possibili

Le coperture per campi sportivi: una analisi delle tecnologie possibili

Le coperture per campi sportivi: una analisi delle tecnologie possibili

Esempi di coperture pressostatiche campi da tennis e da calcetto.

Le coperture per campi sportivi sono un tema molto discusso e delicato data la loro enorme diffusione e domanda sempre più pressante di coperture in grado di soddisfare requisiti di comfort termico e risparmio energetico sempre più stringenti. Esiste quindi un problema legato alle strutture di nuova costruzione che non possono essere realizzate con la solita tecnologia a singola membrana che avrebbe come risultato un impianto sportivo altamente energivoro ma anche un problema di migliramento dell’involucro tessile esistente di centinaia se non migliaia di campetti da calcio o da tennis coperti in italia con tecnologie e materiali orami superati.

Prima di affrontare la scelta della tecnologia migliore per coprire un campetto sportivo, va identificata chiaramente l’esigenza del centro sportivo. Con materiali tessili possono essere coperti campi da tennis e da calcio anche di grandi dimensioni in modo permanente o temporaneo. Al primo caso appartengono le coperture con struttura portante in arconi in legno lamellare o in acciaio, o con struttura a guscio reticolare in acciaio (le cosiddette strutture geodetiche). Al secondo caso appartengono le strutture pressostatiche a singolo doppio o triplo layer, a seconda delle esigenze.

Nel primo caso la struttura necessita di un importante cordolo di fondazione ed è soggetta a vincoli paesaggistici che possono essere molto stringenti nelle vicinanze di aree protette o zone militari/aeroportuali. Nel secondo caso, il sistema di ancoraggio a terra può essere fatto anche senza cordolo in calcestruzzo, per esempio attraverso ancoraggio “a catena” attraverso una serie di ancore infisse nel terreno per 150/200 cm in grado di reggere carichi di trazione fino a 2000 kg. Essendo la struttura completamente removibile, i vincoli paesaggistici sono solitamente molto ridotti.

Nel primo caso si ha un costo iniziale molto più alto che comprende, oltre alla parte tessile, le fondazioni  e la struttura portante. Il montaggio, inoltre, cmporta l’ultizzo di mezzi di solevamento importanti. Il pressostatico, al contrario, sono applicabili paraticamente su ogni campo esistente con un minimo intervento legato alle fondazioni e con un costo iniziale relativamente basso. Al contrario, i costi di gestione della tipologia pressostatica sono più alti. Infatti, se la struttura ad archi o geodetica è retta dall’ossatura in legno a acciaio che sorregge il telo,  nel caso delle coperture pressostatiche, l’aria diventa elemento strutturale e deve essere continuamente insufflata all’interno della struttura tramite una apposita vanitlate, sempre in funzione, 24h su 24. E’ evidente, quindi che le strutture pressostatiche risultano ideali nel caso si volesse coprire solo stagionalmente il campo da gioco, limitando così il periodo d’esercizio solo alla stagione più fredda e piovosa.

Entriamo ora brevemente nel dettaglio delle soluzioni sopradescritte.

Le strutture ad archi in legno lamellare

Sono strutture esteticamente molto gradevoli grazie al materiale utilizzato. Con questa tecnologia sono realizzabili strutture fino a 40 metri di luce (per campo da tennis doppio) e, all’occorrenza, anche più grandi. La copertura in telo è appoggiata sugli arconi e tensionata all’altezza degli arcarecci di bordo. Nella fascia del tunnel, sono spesso inserite le porte e le pareti scorrevoli. Le testate sono invece realizzate in telo sagomato opportunamente. L’involucro tessile può essere realizzato in membrana singola o doppia a seconda del grado di comfort e il livello di consumi energetici attesi.

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Le strutture ad archi in acciaio

Sulla falsariga delle strutture in legno lamellare, le struttura ad arconi reticolari in acciaio sono altrettanto diffuse. A seconda delle necessità possono essere coperti campi fino a 40 metri di luce. L’acciaio ha sicuramente performance strutturali migliori e anche la manutenzioni richiesta nel tempo, risulta essere inferiore, il tutto a scapito dell’esetica che riulata essere di impornta industriale. Anche in questo caso gli involucri possono essere a mebrana singola o doppia.

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Le strutture geodetiche in acciaio

Brevettate ed esportate in tutto il mondo da Buckminster Fuller, la strutture geodetiche sono efficienti, economiche ed incredibilmente resistenti da punto di vista statico. Il telo può essere steso sull’estradosso della struttura e quindi lavorare in appoggio oppure può essere appeso dall’interno e quindi lavorare in tensione. A seconda della posizione del layer interno e di quello esterno si può creare una considerevole camera d’aria in grado, con un opportuno impianto di ventilazione, di raffrescare la struttura in estate.

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Le pressostrutture o “palloni”

Le strutture pressostatiche trovano la loro forma grazie ad una leggera sovrapressione creata nel volume tra l’incolucro tessile e il terreno ossia lo spazio di gioco. Per questa ragione non sono possibili aperture se non doppie porte con camera di depressurizzazione. Sono possibili integrazioni con pareti vetrate nel caso si volesse avere la possibilità di guardare all’esterno.

Le strutture in alluminio

L’appilicazione di strutture in alluminio “a portali” di derivazione dal mondo degli eventi e del noleggio per coperture di campi sportivi è un fatto recente ma molto interessante. L’alluminio ha un costo molto più alto rispetto alle tecnologie sopracitate, specialmente quando si tratta di resistere a carichi neve importanti ma l’enorme vantaggio sta nella possibilità di spostare e rimontare la struttura altrove nel caso fosse necessario. la struttura in alluminio ha un valore di per sè e può essere rivenduta o riutilizzata in periodi successivi per diverse applicazioni, cosa piuttosto infattibile nel caso di strutture in acciaio e soprattutto in legno.

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