COPERTURE PER IMPIANTI DI BIOGAS E PER L’AGRICOLTURA

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Le energie rinnovabili in agricoltura

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La produzione di energia da fonti rinnovabili rappresenta uno dei temi più interessanti nell’ambito agricolo. La necessità di trattare adeguatamente i reflui degli allevamenti obbliga gli allevatori a dotarsi di impianti di trattamento adeguati alle normative vigenti. Allo stesso tempo, gli impianti offrono l’opportunità di valorizzare i liquami agricoli producendo fertilizzanti ed energia rinnovabile (gas, energia elettrica).
Oltre agli innegabili vantaggi per l’imprenditore agricolo, lo sviluppo delle energie rinnovabili in agricoltura contribuisce al raggiungimento di importanti obiettivi strategici quali la riduzione della dipendenza energetica del paese e il contrasto ai cambiamenti climatici. Gli obblighi normativi sono spesso accompagnati da bandi di finanziamento che permettono di coprire parte dei costi dell’impianto con finanziamenti a fondo perduto.

L’utilizzo di film e tessuti spalmati nell’ambito delle Agroenergie

La diffusione di impianti agricoli destinati al trattamento dei reflui ha portato alla necessità di coprire ampie metrature dedicate alla protezione delle materie prime e degli allevamenti (trincee agricole, stalle e tunnel spesso abbinati a tamponamenti tessili, porte rapide, reti di ombreggiamento e teli frangivento), al trattamento (digestori biogas) e allo stoccaggio di gas (gasometri), liquidi (serbatoi) e di reflui di post digestione (vasche di stoccaggio, lagoni). Maco Technology vanta una pluriennale esperienza con le principali realtà nel campo delle costruzioni per impianti biogas. L’ufficio tecnico interno, composto ingeneri strutturali e da periti chimici, affianca il cliente in tutte le fasi del progetto nella scelta dei migliori materiali al fine di garantire i più elevati standard di sicurezza e di durata nel tempo.

Tessuti spalmati Poliestere/PVC per biogas

I tessuti spalmati sono uno dei materiali più diffusi per questo tipo di coperture e offrono soluzioni tecniche competitive a prezzi contenuti. A seconda dei requisiti strutturali vengono utilizzati tessuti di resistenze variabili dal Tipo I, il più legger, al Tipo V, il più pesante. Le fibre in poliestere dei tessuti sono protette da un trattamento low-wick per ridurre la propagazione delle sostanze corrosive nel tessuto e una spalmatura in PVC garantisce al tessuto l’impermeabilità e la protezione dai raggi UV e dagli agenti inquinanti e chimicamente aggressivi. Infine, strati aggiuntivi di laccature in PVDF completano la protezione della tessuto da parte di sostanze chimiche in grado di corrodere poliestere e PVC.

Membrane EPDM per biogas

La membrana in EPDM (Ethylene-Propylene Diene Monomer) è un tipo di gomma sintetica ampiamente utilizzata nel settore delle costruzioni per opere di impermeabilizzazione di vario tipo. Sono caratterizzate da una elevata resistenza batteriologica e da una elevata flessibilità e da una discreta resistenza meccanica. Nel settore biogas questo materiale risulta utilizzato seppur in modo limitato rispetto al più diffuso Poliestere/PVC, le ragioni sono riconducibili all’elevato allungamento sotto sforzo e ai valori inferiori di resistenza a rottura. Per questo motivo le membrane in EPDM vengono spesso utilizzate in combinazione con reti in polietilene o polipropilene strutturali.

Tessuti HDPE in polietilene ad alta densità per biogas

I tessuti in Polietilene ad Alta densità (Woven clear HDPE scrim) sono composti da un tessuto in strisce di polietilene tessute da uno coating superficiale applicato tramite processi di spalmatura o laminatura.La geometria del pattern di tessitura del tessuto permette di ottenere un tessuto estremamente sottile, resistente all’abrasione e alle proprietà di resistenza a lacerazione. Il coating di rivestimento permette di migliorare ulteriormente il comportamento al fuoco, la resistenza all’abrasione, la flessibilità, la resistenza delle giunzioni, la resistenza ai raggi UV e la vita utile in generale.

Tipologie di Teloni pvc per coperture tessili per impianti biogas e di trattamento reflui zootecnici

Maco Technology progetta, realizza e installa una vasta gamma di coperture tessili per impianti biogas e di trattamento reflui zootecnici. Si tratta di strutture su misura, progettate sulla base delle caratteristiche di funzionamento dell’impianto, nel rispetto delle norme tecniche per le costruzioni 2018 (NTC 2018) e utilizzando materiali appositamente sviluppati per prolungare la vita utile della copertura anche in presenza di sostanze corrosive. Le tipologie di coperture tessili per applicazioni biogas sono:

Copertura a cono per digestori: singola membrana

Le coperture coniche per digestori biogas sono sicuramente le coperture con il miglior rapporto/qualità prezzo. La struttura è sostenuta da un palo centrale (generalmente in acciaio Inox, ma si possono trovare anche versioni in CLS armato o legno) ed è in grado di garantire la resistenza anche in caso di carichi neve elevati. La copertura a membrana è sigillata ermeticamente lungo il perimetro alla base ed è progettata per resistere, altre che ai carichi vento e neve previsti dalla normativa, anche alla sovrappressione interna del gas. Essendo una copertura a singola membrana, eventuali danni al manto di copertura pregiudicano il corretto funzionamento dell’impianto rendendo necessari urgenti interventi di ripristino o sostituzione.

Coperture a cupola per digestori: doppia membrana

Le coperture pneumatiche a cupola per digestori sono una delle soluzioni più diffuse negli impianti biogas e hanno un livello di sicurezza maggiore rispetto alle coperture a cono singola membrana. Grazie alla doppia membrana, è possibile operare “in emergenza” per diversi giorni anche in caso di danni alla membrana interna, pianificando con cura le operazioni di manutenzione e sostituzione in modo da limitare gli effetti sulla produzione dell’impianto. Il sistema è composto da una membrana esterna progettata per proteggere l’impianto dagli agenti atmosferici (pioggia, neve, vento e radiazione solare) e da una membrana interna studiata per resistere agli agenti corrosivi e sigillare ermeticamente il digestore permettendo l’accumulo di gas. La membrana esterna è stabilizzata dalla sovrappressione garantita da una apposita soffiante nel rispetto dei carichi stimati in fase di progettazione. La membrana interna viene accuratamente scelta da Maco Tecnology a seconda delle sostanze chimiche prodotte in fase di funzionamento dell’impianto. Il sistema prevede una struttura di supporto sottostante (composta da un palo centrale, da cinghie radiali di supporto e da una rete strutturale) in grado di prevenire il contatto delle membrane con il digestato e i miscelatori nelle fasi di esercizio o durante le operazioni di montaggio/smontaggio. In aggiunta, le maglie della rete offrono il supporto ideale per i batteri che contribuiscono alle reazioni chimiche all’interno del digestore.

Coperture a cupola per digestori: tripla membrana

Il sistema delle cupole a doppia membrana può essere reso più sofisticato introducendo un terzo strato che permette di ricavare una camera d’aria aggiuntiva al fine di imprimere una pressione controllata sulla camera contenente il biogas. Il sistema prevede l’espulsione di eventuali perdite di gas in modo da prevenire il rischio di raggiungere miscele esplosive.

Coperture a doppia pendenza per vasche di stoccaggio

Nel caso di vasche di stoccaggio di forma non circolare, l’alternativa alla struttura a cono è una copertura tessile a doppia pendenza. Il caratteristica profilo “a capanna” viene ottenuto realizzando una linea di colmo con una trave orizzontale supportata da due o più pilastri verticali, anche in questo caso Maco Technology raccomanda l’uso di in acciaio inox AISI 304 per evitare il progressivo deterioramento della resistenza meccanica della struttura. Il mano di copertura, come nel caso delle coperture a cono, viene in genere rinforzato con cinghie ad alta resistenza che ne migliorano la resistenza meccanica.

Coperture a cono per vasche di stoccaggio

Le coperture a cono per vasche di stoccaggio sono una soluzione pratica ed economica per la copertura di vasche di ampie dimensioni. In questa fase del ciclo produttivo i fanghi sono chimicamente meno aggressivi ma richiedono comunque coperture adeguate al rischio di corrosione. Le tensostrutture a cono permettono di minimizzare il costo della carpenteria di supporto che si riduce ad un palo centrale realizzato in acciaio inox AISI 304 per garantirne la massima durata. Il manto di copertura è realizzato in tessuto di poliestere spalmato in PVC e può essere rinforzato con cinghie ad alta resistenza che permettono di garantire la resistenza della struttura anche in caso di forti nevicate. Questo accorgimento diventa indispensabile nel caso la temperatura interna non garantisca lo scioglimento della neve durante la nevicata.

Coperture galleggianti per laghi artificiali

Il diffondersi di grandi impianti nel settore delle Agroenergie ha portato alla realizzazioni di lagoni di accumulo per liquami di ampie dimensioni. Le vasche sono generalmente di forma rettangolare e possono essere parzialmente o interamente interrate con le parteti in calcestruzzo armato o ottenute realizzando argini rialzati in terra battuta. Vasche di questo tipo sono utilizzate con successo nello  stoccaggio dei liquami zootecnici ma possono essere impiegate anche per realizzare stoccaggi del chiarificato della separazione solido-liquido del digestato, per la gestione del percolato di discarica e anche per riserve idriche antincendio per gli impianti di biogas. La copertura di queste vasche può rendersi necessaria per vari motivi: in alcuni impianti è possibile estrarre quantità di gas non trascurabili che permettono di ammortizzare i costi della copertura, in altri casi la copertura permette lo smaltimento delle acque piovane prima che vadano a diluire il contenuto della vasca determinando inutili costi aggiuntivi di trattamento e smaltimento. Tuttavia, il più delle volte, la copertura anti-odore delle vasche è un obbligo normativo supportato da finanziamenti a fondo.
Dal punto di vista tecnico, coprire una vasca esistente originariamente progettata senza copertura non è sempre banale. La mancanza di adeguate fondazioni per scaricare i carichi concentrati di una eventuale copertura rende gran parte delle alternative poco praticabili. Tra le alternative più economiche vi sono i granuli di argilla espansa impermeabilizzata, l’uso di coperture galleggianti di polipropilene e polietilene espanso, coperture galleggianti con moduli galleggianti in materiale plastico e coperture flottanti di tipo pneumatico. Maco Technology propone soluzioni tecniche basate su moduli galleggianti pneumatici o in polietilene ad alta densità. Entrambe le soluzioni permettono di realizzare una copertura con un livello di ermeticità adeguato al recupero e allo sfruttamento del gas prodotto dai liquami stoccati nel bacino.

I serbatoi di accumulo di gas

Le coperture pressostatiche sviluppate da Maco Technology possono essere impiegate anche esclusivamente per immagazzinare il biogas ottenuto da rifiuti e fanghi tramite digestione anaerobica. La forma più utilizzata è quella sferica con altezze variabili da 0.5 a 0.75 volte il diametro in pianta. Tuttavia, vengono progettati e realizzati stoccaggi su misura anche con forme quadrate, rettangolari o “a cuscino”. Per queste applicazioni vengono selezionati materiali con bassissimi valori di permeabilità al gas.

Coperture speciali per vasche di stoccaggio

Maco Technology ha sviluppato un proprio sistema brevettato per la copertura di vasche di dimensioni superiori a 35m. Questo sistema consente di coprire luci fino a 60 metri tramite l’utilizzo di travi gonfiate a bassa pressione, cavi di sostegno in acciaio inox e sistemi di ancoraggio solidali alla vasca in calcestruzzo. Questo tipo di copertura tessile consente numerosi vantaggi tra cui: il contenimento dei costi per la carpenteria metallica di supporto, praticamente inesistente; la riduzione dei problemi di corrosione dovuti al limitato uso di materiali ferrosi; la facilità di montaggio dovuto alla leggerezza delle travi 100% in materiale tessile; ottimizzazione delle operazioni di tensionamento del tessuto di copertura preteso in fase di gonfiaggio della trave; la possibilità di sgonfiare le travi portanti e conseguente galleggiamento del telo sul liquame durante forti nevicate o in caso di operazioni di manutenzione.

Biofiltri

Le coperture per biofiltri di tipo tessile sono un metodo efficace per coprire in modo ermetico gli impianti per la depurazione dell’aria e l’abbattimento degli odori. In un bio-filtro le sostanze nocive vengono degradate da una flora batterica che le trasforma in composti non tossici senza l’impiego di prodotti chimici o di prodotti adsorbenti. Per alcune applicazioni si rende necessario coprire in modo ermetico lo strato organico che ospita la flora batterica. Maco Technology ha sviluppato due tipologie di coperture per bio-filtri:

  • una versione pressostatica in cui la membrana viene fissata direttamente sul bordo in CLS armato del bio-filtro e stabilizzata dalla pressione interna;
  • una versione con struttura metallica fissata alla platea di fondazione e un involucro in tessuto sigillato lungo il perimetro.

Alcuni progetti di impianti biogas e trattamento reflui zootecnici:

Costruzioni e coperture tessili per l’agricoltura

Maco Tecnology ha sviluppato una linea di coperture leggere ottimizzate per il settore dell’agricoltura che richiede ampie superfici coperte, rapide da installare e a prezzi accessibili. Coperture di questo tipo permettono di realizzare in poco tempo magazzini e depositi aggiuntivi con tempi di consegna rapidi. Rispetto alle costruzioni tradizionali i capannoni in PVC garantiscono costi inferiori, tempi certi per la fabbricazione e il montaggio, procedure amministrative e burocratiche semplificate. In aggiunta, i capannoni tessili possono essere equiparati ad un attrezzatura e quindi adeguatamente conteggiati nei piani di ammortamento degli investimenti dell’azienda agricola.

Coperture per trincee agricole

Le coperture per trincee agricole offrono un riparo dagli agenti atmosferici a concimaie o depositi di materie prime realizzati con muri di contenimento in CLS armato prefabbricati o gettati in opera. Maco Technology progetta, realizza e installa coperture su misura in grado di rispondere alle esigenze del cliente adattandosi alle strutture esistenti e minimizzando eventuali opere murarie. Tramite appositi scelte progettuali e dettagli costruttivi è possibile ridurre la spinta laterale sui muri di supporto evitando la necessità di rinforzi sui muri di contenimento esistenti.

Tunnel agricoli

I tunnel agricoli sono strutture metalliche dalla caratteristica sezione ad arco realizzate con profili tubolari in acciaio zincato. Sono strutture di tipo modulare che possono essere facilmente estese in lunghezza, anche in fasi successive. La luce libera tra gli appoggi a terra varia dai 6m ai 12m ed incide sul diametro dei profili utilizzati, sulla resistenza ai carichi neve e vento e sul costo al metro quadrato di superfice coperta. L’ancoraggio a terra può essere fatto tramite tasselli su di una platea esistente in CLS armato, tramite zavorre prefabbricate in CLS armato o tramite picchetti. In genere, l’uso di fondazioni non permanenti permette di semplificare gli adempimenti amministrativi richiesti dal comune in cui ha sede l’azienda. Questo tipo di copertura si presta alla realizzazione di spazi coperti per attività di carico/scarico, magazzini di , frutta e prodotti dell’agricoltura, depositi di rotoballe di fieno o rimessaggi per trattori o attrezzature agricole di vario genere .

Capannoni agricoli e stalle mobili per il settore agricolo e zootecnico

Le tendostrutture in tessuto poliestere/PVC possono essere utilizzate per la costruzione di capannoni agricoli e stalle mobili per il settore agricolo e zootecnico. Le coperture sono realizzate con una struttura metallica con una sezione trasversale a doppia pendenza e un andamento longitudinale modulare con campate a circa 5 metri di distanza l’una dall’altra. Tendostrutture modulari di questo tipo permettono di creare facilmente aree coperte con eventuali pareti perimetrali adeguate alla realizzazione di allevamenti di bestiame, stalle, capannoni per avicoltura e depositi di vario tipo.

Il degrado dei materiali e le operazioni di manutenzione, riparazione e sostituzione dei teli nelle coperture degli impianti biogas

Dopo circa un decennio dai primi esempi di impianti biogas in Italia, è ora disponibile un quadro piuttosto chiaro delle livello di degrado e delle aspettative di vita delle coperture tessili per impianti biogas. Maco Technology ha preso parte a numerose perizie, campagne di test e progetti di ricerca al fine di comprendere l’effetto di sostanze chimicamente aggressive sui materiali tessili e sui dettagli costruttivi comunemente impiegati nel settore delle Agroenergie.

Setup di prova e dei campioni prelevati da un digestore. Dettaglio tessuto incrostato e parzialmente corroso dagli agenti chimici.

Il degrado chimico dei teli in poliestere/PVC in impianti di biogas

Il degrado dei teli in poliestere spalmati in PVC utilizzati in impianti di biogas è un fenomeno noto ed è dovuto alla corrosione chimica della spalmatura e laccatura interna a contatto con i le sostanze prodotte in fase di fermentazione dei fanghi. Le aspettative di vita, generalmente tra i 5 e i 10 anni, variano a seconda del livello di aggressività delle sostanze chimiche ma anche dalla scelta dei materiali adatti per ogni sostanza chimica. Materiali con spalmature e laccature ottimizzate per sostanze acide possono essere facilmente corrosi da sostanze oleose e viceversa.

Gli effetti della radiazione solare e dei raggi UV

Il lento degrado della spalmatura esterna a causa dei raggi UV è una tipologia di invecchiamento molto diffusa nelle coperture tessili. L’azione dei raggi solari provoca il progressivo deterioramento della spalmatura che progressivamente perde elasticità con evidenti microfessurazioni. Questo fenomeno può essere significativamente rallentato tramite l’uso di adeguate laccature superficiali.

Gli effetti delle alte temperature

La radiazione solare contribuisce inoltre al significativo aumento della temperatura della copertura tessile riscaldata dall’interno dalle reazioni chimiche del digestore e dall’esterno dalla radiazione solare e dalle alte temperature estive. Durante la stagione invernale questo fenomeno aiuta a prevenire la formazione di accumuli di neve, tuttavia, durante l’estate la temperatura può raggiungere livelli critici in grado di alterare la il processo chimico di digestione anaerobica e compromettere la durata e resistenza dei tessuti spalmati (generalmente garantiti fino a 70°C). Se necessario, è possibile installare sistemi di raffrescamento in grado di ridurre la temperatura al di sotto della coperture.

La corrosione degli elementi metallici

L’ambiente chimico particolarmente aggressivo preclude l’uso di gran parte dei materiali da costruzione tradizionale. Per il supporto centrale, Maco Technology raccomanda l’uso di acciao inox AISI 304 appositamente collegato al supporto in CLS armato e stabilizzato con funi di controvento in Acciaio Inox AISI 316. Simili scelte progettuali devono essere adottate anche per eventuali cricchetti e ganci a perdere di tensionamento e per il sistema di ancoraggio perimetrale con piattine e viteria in acciaio inox. Particolare attenzione deve essere dedicata al rischio di grippaggio dei bulloni inox, si raccomanda di evitare diametri troppo piccoli, di valutare la possibilità di usare dadi in materiali alternativi non inox e di progettare dettagli che permettano la sostituzione di ogni singola vite prigioniera inox.

Aperture per gli impianti e per l’ispezione periodica

Le aperture per gli impianti e per l’ispezione periodica della copertura rappresentano per definizione punti di discontinuità nel comportamento strutturale della copertura. In caso di degrado dei materiali, queste zone possono diventare il punto d’inizio di eventuali lacerazioni nel tessuto, in fase di progetto è quindi fondamentale prevedere opportuni rinforzi studiati per evitare punti deboli nella copertura.

Ricerca e Sviluppo:

L’adeguamento degli impianti esistenti

Maco Technology srl fornisce un supporto di consulenza per perizie e/o valutazioni strutturali al fine di analizzare il comportamento strutturale e lo stato di degrado di coperture per impianti biogas esistenti. L’obiettivo è quello di prevenire rotture e anticipare le manutenzioni e le sostituzioni riducendo al minimo i fermi impianto. Maco Technology è in grado di progettare coperture compatibili con i principali sistemi di primo impianto adottati da Wiefferink, Sattler, Tecon, 2G Energy, BTS, Enspar, Zorg e Sauter.

Principali criticità

Le coperture tessili per impianti di biogas esistenti hanno principalmente due criticità: difetti di progettazione e corrosione anomala dei materiali. I difetti di progettazione sono in genere legati alla mancanza di esperienza da parte di progettisti e installatori in fase di progetto. Sono relativamente frequenti negli impianti di prima generazione o in impianti realizzati in modo poco professionale, spesso a causa di budget limitati o inadeguati al tipo di struttura. Possono essere risolti in occasione di una manutenzione straordinaria dell’impianto, l’entità dei costi è da stimare caso per caso ma spesso è facilmente ammortizzata dalla maggior resa dell’impianto. La corrosione anomala dei materiali di copertura è dovuta principalmente alla scelta errata del tessuto o ad errori di gestione nell’impianto. In fase di sostituzione della copertura è essenziale fare una analisi chimica delle sostanze corrosive presenti e scegliere un tessuto adeguato. E’ inoltre raccomandato un monitoraggio del corretto funzionamento dell’impianto con sensori in grado di segnalare concentrazioni anomale di alcune sostanze, temperature elevate o la presenza di sostanze corrosive non considerate in fase progettuale.

Aumento della produttività dell’impianto

La produttività di un impianto biogas è strettamente legata alla quantità di gas prodotto e alla capacità di evitare perdite nell’involucro della struttura. Tuttavia, negli impianti di grandi dimensioni è possibile recuperare gas anche dalla vasche di stoccaggio raggiungendo fino al 10% di produzione aggiuntiva. Maco Technology è in grado di elaborare studi di fattibilità per i recupero di gas tramite coperture flottanti appositamente progettate.

Allungamento della vita utile della copertura dell’impianto

L’allungamento della vita utile della copertura dell’impianto può essere ottenuta con la scelta oculata dei materiali. Sul mercato esistono due macro-categorie di materiali con trattamenti specifici per applicazioni biogas: I tessuti resistenti alle sostanze acide e i tessuti resistenti alle sostanze oleose. Benefici sulla durata si ottengono anche con una manifattura accurata prevedendo rinforzi nelle aree critiche (in sommità o lungo il perimento), la ribattitura delle saldature con film in PVC o la protezione delle fibre del tessuto con PVC liquido lungo le linee di taglio dei singoli ferzi di tessuto. Il peso del tessuto non è sempre sinonimo di resistenza, il progettista deve valutare l’effettiva resistenza del tessuto di base e l’effetto protettivo garantito dalla spalmatura e dalle laccatura del tessuto. Tessuti Tipo III o Tipo IV possono dare l’impressione di una resistenza maggiore ma la geometria del tessuto può rendere la spalmatura meno efficace compromettendo il livello di protezione e la vita utile del tessuto spalmato.

Incentivi e Norme biogas

Direttiva Comunitaria n. 676/91 (“Direttiva Nitrati”)

Direttiva 2010/75/UE del 24 novembre 2010;

Decisione di esecuzione (UE) 2017/302 della Commissione Europea del 15 febbraio 2017 (BAT IRPP);
D.Lgs. 152/20?06 s.m.i. Parte Seconda e Quinta.

Legge n. 130 del 15/11/2018, articolo 41 “Disposizioni urgenti sulla gestione dei fanghi di depurazione che integrano le caratteristiche dei fanghi che possono essere utilizzati in agricoltura”.

DM del 25 Febbraio 2016, n. 5046 “Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue di cui all’art. 113 del Decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, nonché per la produzione e l’utilizzazione agronomica del digestato di cui all’art. 52, comma 2-bis del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito in legge 7 agosto 2012 n. 134.

DECRETO 14 aprile 2017 “Disciplina delle condizioni di accesso all’incremento dell’incentivazione prevista dal decreto 6 luglio 2012 per la produzione di energia elettrica da impianti alimentati a biomasse e biogas.”

DECRETO 6 luglio 2012 “Attuazione dell’art. 24 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, recante incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti a fonti rinnovabili diversi dai fotovoltaici”

Piano di azione nazionale per le energie rinnovabili (direttiva 2009/28/CE)

Decreto Ministeriale 24 ottobre 2005:“Aggiornamento delle direttive per l’incentivazione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili ai sensi dell’articolo 11, comma 5, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79”
FEARS – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 MISURA 311 “Diversificazione verso attività non agricole” – sottomisura: PRODUZIONE DI ENERGIA RINNOVABILE” –
SINTESI PIANO DI AZIONE NAZIONALE PER LE ENERGIE RINNOVABILI (direttiva 2009/28/CE)

DECRETO MINISTERIALE 4 luglio 2019 “Rinnovabili”

Delibera dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas ARG/elt n. 99/08,
Testo Integrato delle Connessioni Attive (TICA)
art. 4 comma 3, del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 18/12/2008

Articolo 1, comma 423, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 e successive modificazioni.

D.M. 10-9-2010 Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili.

Decreto Ministeriale del 24/11/1984 – Ministero dell’Interno Norme di sicurezza antincendio per il trasporto, la distribuzione, l’accumulo e l’utilizzazione del gas naturale con densità non superiore a 0,8 (Gazzetta Ufficiale n. 12 del 15 gennaio 1985)
articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

DISEGNO DI LEGGE RECANTE DISPOSIZIONI PER IL RAFFORZAMENTO DELLA COMPETITIVITÀ DEL SETTORE AGROALIMENTARE.

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